100% Arti Marziali Intervista al Maestro Brazilian Jiu Jitsu Bolzano

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Breve intervista a Alessandro Federico della palestra Brazilian Jiu Jitsu Bolzano
Buon giorno M° Alessandro Federico, grazie per averci concesso una breve intervista. Buongiorno, grazie a voi per l’attenzione rivoltami;

100ma.it: - Dove nasce la sua passione per le arti marziali e cosa ha spinto a dedicarsi al "Brazilian Jiu Jitsu"?
Alessandro Federico: La mia passione risale ai primi anni ottanta, periodo in cui approcciai alla palestra Jigoro Kano di Milano in via Solari, dove iniziai a praticare prima il Judo e poi il Karate.   La mia fu subito una ricerca orientata alla difesa personale; ero un ragazzino abbastanza esile e vivevo la vita di strada  tutti i giorni, spesso in fuga da aggressioni che erano all’ordine del giorno. Anche già alle elementari se ne vedevano di tutti i colori, alle medie ti aspettavano fuori. Ho imparato ad odiare i prepotenti.   Vidi il judo come qualcosa che era orientato già in allenamento alla vittoria di una competizione sportiva e lasciai dopo un anno, mentre il karate che si praticava allora era molto più affine ai miei obiettivi e continuai spostandomi in seguito nella scuola dei Maestri Naito e Fugazza (persone serissime e altamente carismatiche) in Via Tolstoj (Fujiyama Milano). Contemporaneamente praticai anche la boxe col maestro Orsatti della Ursus Milano.   Il percorso mi ha poi visto viaggiare molto e a causa del mio lavoro come appartenente alle FF.PP, le esperienze fatte, il contatto con persone di ogni tipo, pericoli e tragedie, mi ha spinto a ricercare cose sempre più efficaci.   Seppur non dimenticando e non rinnegando le mie origini da karateka, ma di karateka vero, secondo la visione di Gichin Funakoshi… ho scoperto grazie all’esigenza di dovermi difendere e dover difendere altri per lavoro, l’arte marziale che ha cambiato la mia vita : il BRAZILIAN JIU JITSU.   La verità è che chi si è trovato in situazioni di vera difficoltà da gestire con quello che aveva appreso in anni di pratica di qualunque altra disciplina, sa cosa intendo dire.   verso la fine degli anni '90. un amico mi ha dato un giorno una VHS con la registrazione dell’UFC nr.4; con Royce Gracie; avrò riguardato 100 volte quel torneo; da qui la mia vita è cambiata, e tutto ciò che io avevo fatto, guadagnato, raggiunto fino a quel momento, l’ho rimesso in discussione gettandomi a capofitto nel mondo della lotta e soprattutto del Gracie Jiu Jitsu di Robin Gracie, il mio maestro.   Bellissima sorpresa, oltre che ad essere pienamente soddisfatto della sensazione di sicurezza infusa dalla costante pratica del BJJ, ho poi scoperto la estrema completezza del BJJ anche come disciplina sportiva nella sua versione competitiva con e senza GI ed amatoriale.   E’ inoltre una grandiosa via di sfogo ed educazione per i piccoli che ne escono molto arricchiti ed entusiasti.    

100ma.it: - La sua più grande soddisfazione legata alle arti marziali?
Alessandro Federico: IL MIO ATTUALE CORSO DI BAMBINI.  Agonisticamente il risultato di Julia Klammsteiner, mia studente, che accompagnerò ai World Combat Games di Pechino 2010, dove si è qualificata per la disciplina Grappling ottenendo un terzo posto ai Mondiali di Cracovia 2010.

100ma.it: - Come è cambiato o come si è evoluto il suo modo di praticare arti marziali nel tempo?
Alessandro Federico:   Una volta ero più agonista, ora quando pratico lo faccio sempre con un occhio rivolto all’insegnamento.   Se si può considerare un’evoluzione, non sono più disposto a compromessi o a tollerare la presenza di persone non “concrete” o addirittura di fasulli attorno a me e il mio gruppo.   L’immane quantità di sacrifici che ci sono costati per arrivare all’attuale risultato qualitativo della nostra Scuola, il Gracie Jiu Jitsu Bolzano, non mi permette di consentire al primo che capita di confondersi tra le nostre file, magari vantando di poter saper qualcosa che ci ha visto fare.   Chi indossa il nostro logo o pratica BJJ in generale, sicuramente è il risultato di una dura e lunga selezione naturale, che in palestra si respira e si percepisce impalpabilmente. Siamo circondati da persone che pretendono di saper insegnare ad esempio una chiave di braccio, solo perché diplomati da una federazione con la F maiuscola, ma che di fatto non saprebbero da dove cominciare in contesto reale. La decisione fu già attuale dal momento in cui decisi di dedicarmi al BJJ, vedendo che si tratta di una disciplina efficace e trasparente. Se funziona vuol dire che hai battuto, ti sei arreso, ti ho dominato, sennò, avrò poco da raccontare e da ostentare, niente se e ma... Ricordo ancora uno stage, il primo di bjj che frequentai, in cui il Professor, tale Roberto Almeida Meneguetti, a fine seminario lottò con tutti i più di 20 partecipanti, senza problemi di sorta. La sicurezza nei suoi mezzi, la tecnica, la fluidità con cui costrinse alla resa fior d'atleti oltretutto a lui sconosciuti, il fatto che nel BJJ sia costume guadagnarsi la credibilità di ciò che viene insegnato sul CAMPO, mi stregò. Nel giugno 2008, mi venne girata una mail che tuttora conservo, dove un club bolzanino di arti marziali “varie” i cui tecnici chiedevano al Presidente della neonata sezione Grappling della Fijlkam, di poter diventare arbitri di Grappling. Questi “tecnici” che non avevano mai praticato né grappling tantomeno bjj nella loro vita, e lo si comprende a vista d'occhio quando li si vede praticare lotta al suolo presso il palasport di Bolzano, avevano la pretesa di voler arbitrare qualcosa che non avevano mai praticato. Se è difficile farlo per me che ne sono un esperto praticante da anni -proprio recentemente non sono riuscito ad intervenire in tempo per evitare uno svenimento-, pensate i danni che questi incoscienti avrebbero potuto fare. Fortunatamente il Maestro e presidente Avv. Saverio Longo è una persona con gli attributi e pratica il Grappling da più tempo e meglio di me... e ti fa la radiografia al volo. Loro questi “tecnici” -diplomati- dalla Federazione, come tanti altri, hanno però, forse in buona fede, la convinzione di essere dei validi praticanti-insegnanti. Non lo metto in dubbio, loro come tanti altri loro colleghi della zona... ma facciano quello che sanno fare e ci lascino in pace. Vuoi fare Grappling o BJJ o poter dire che lo fai ¿ devi venire sul tappeto e praticarlo mettendoti in discussione e dimostrando quello che sai fare, senza parlare tanto. E soprattutto cercando di emergere grazie alle tue qualità, e non gettando ombra spettegolando sugli altri. Quando ho guadagnato una sudata medaglia d'argento ai campionati mondiali veteran di Grappling FILA in Lituania 2009, gli stessi hanno fatto sì che io venissi tolto dalle notizie sul sito Fijlkam, contattando il Presidente in persona parlandogli male di me; complimenti. La cosa deludente-divertente è che sono veramente stato tolto dal sito, per cui ti definisce lo spessore morale delle persone che contestualizzano l'ambiente delle arti marziali italiano. Risultato¿ Fanno la chiave al braccio come prima...da vedere. Io invece continuo a praticare e, seppur lentamente miglioro, perchè sono abituato a pensare a quello che faccio io e a migliorarlo, non a guardare gli altri. Potrei stare giorni a raccontare almeno un'altra decina di aneddoti che, questi club di dinosauri, uniti come una banda bassotti hanno fatto nel tentativo di boicottarci ovviamente con mezzi subdoli e non sportivi, mai sul tappeto, fatti che pur essendo tutti catalogati e debitamente conservati con elementi di prova, non meritano ulteriore attenzione. La verità è che io faccio Gracie Jiu Jitsu per passione e non mi va di litigare dove metto passione, ma proprio perchè ci metto passione, pretendo pulizia nel mio campo d'azione. Alla fine ognuno si circonda di gente in sintonia con il proprio modo di vedere le cose; l'errore di certa gente è pensare molto arrogante che se non ci fossimo noi del BJJ le loro palestre si riempirebbero... la gente va dove vuole, non è obbligata a venire da voi, soprattutto se valete quel che valete; sorrido all'idea: “vi dico una cosa: oramai siete stati scoperti: c'è internet, c'è youtube, non la raccontate più a nessuno, il mio metodo qui, il mio colpo segreto di la...; sono diplomato 4, 5 o 6dan; quando dite d'aver fatto qualche cosa è facilmente verificabile sul web; per voi è finita; le frottole ormai non sono più possibili” un mio alunno direbbe “vabbè, adesso me fai vedè quello che sai fa ¿” I sistemi codificati, da schemi, passaggi di grado per esame, super sensei, sifu, guru, cinture rosse e bianche , sono terminati, destinati ad estinguersi. La grandezza del BJJ è proprio nel fatto che è privo di schemi. Va praticato e basta. Io per promuovere di grado uno studente ci devo lottare, lo devo “sentire” per valutarlo.

100ma.it: A chi consiglierebbe la pratica delle arti marziali?
Alessandro Federico: A tutte le persone che siano interessate.

100ma.it: - Chi è il suo punto di riferimento?
Alessandro Federico: La famiglia Gracie

100ma.it: - In un caso reale, secondo lei, le sue arti marziali sono efficaci e perché?
Alessandro Federico: Possono essere molto utili, ma i casi della realtà sono talmente diversi che non è possibile essere sicuri al 100%; il perchè è dimostrato dagli eventi di combattimenti senza regole dove il BJJ ha prevalso nella maggior parte delle occasioni; il perchè personale è dettato da mie esperienze realmente vissute, in cui ho avuto necessità di neutralizzare delinquenti veri, malintenzionati, e non il collaborativo “uke” della innocente realtà di alcuni “dojo” o il bulletto di scuola. Un altro perchè è dato dalla gratitudine di testimonials delle Forze dell'Ordine che frequentano il mio Club e testimonials di tutto il mondo soprattutto delle FF.PP americane che frequentano gli allenamenti di BJJ. Rimanga chiaro che la parola difesa personale - autodifesa è troppo grossa per garantire il successo in situazioni di pericolo, così variabili fra loro in base a migliaia di componenti casuali. Dico che il mio metodo può essere molto utile, ma non oltre. Quando sento gente nominare sistemi di difesa pesonale arricchiti di aggettivi come “globale” o “totale”, mi viene la pelle d'oca. Soprattutto guardando poi chi sarebbe l'insegnante...e cosa fanno in palestra o nelle esibizioni di piazza, dove traspare la pura teoria di cui sono zeppi e niente pratica. Non ne parliamo in tema di difesa femminile: ho visto una pubblicità web di alcuni di questi “maestri”, anche a Bolzano, che attua una vera e propria propaganda ricca di statistiche sulla quantità di violenze di ogni tipo subite dalle donne, evidenziandone lo spessore sociale del fenomeno: RISPONDO: e tu in quelle quattro mura e materassine, impiegato d'ufficio o pensionato, insegnante di arti marziali amatoriale, vantando quali esperienze o studi vuoi farmi credere d'essere in grado di reprimere il fenomeno di violenza sulle fasce deboli ¿ A voi la risposta. Sto frequentando da quasi un anno un master universitario sullo Stalking e le violenze in danno delle fasce deboli: vi garantisco che le arti marziali (nemmeno quelle serie) non bastano in alcuni casi; c'è bisogno di ben altro. Posso però dire che una donna che frequenti regolarmente i nostri corsi, quindi sia regolarmente in contatto con me e il nostro team, possa essere sicuramente da considerarsi meno a rischio Stalking e molestie varie di un'altra donna qualsiasi.

100ma.it: - Ha un consiglio da dare a chi pratica Brazilian Jiu Jitsu o in generale arti marziali?
Alessandro Federico: Chi pratica BJJ in Italia è in mano ad eccezionali insegnanti che conosco quasi tutti personalmente; il mio consiglio è di divertirsi senza fissarsi troppo, il BJJ a volte è così coinvolgente che può riempire troppi spazi vuoti, ma i tecnici Italiani sanno come gestire le loro classi... ad i praticanti di arti marziali in genere, consiglio di affidarsi ad una persona seria, qualunque sia la disciplina praticata ritengo sia fondamentale. Per la completezza in termini d'efficacia, consiglio di praticare il pugilato e la lotta libera in piedi almeno per raggiungere un livello base da concertarsi con un buon BJJ da non mollare mai e fonderne le nozioni. In generale, oltre al consiglio di trovare una brava persona che insegni in palestra, l'importante è fare qualcosa che possa piacere e divertire, che non necessariamente debba avere come obiettivo solo l'efficacia, pur rimanendo consapevoli di quanto sia utile oppure no in caso di necessità. A volte, il solo fatto d'esser in estrema forma fisica può salvare la vita. Ripeto che nella vita l'importante è divertirsi ed anche, mi si consenta, non prendersi troppo sul serio. Un saluto a tutti i praticanti di BJJ e Grappling e i praticanti seri di arti marziali del nostro Belpaese e grazie al vostro splendido sito per l'intervista.

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I commenti dei lettori:

In data 2010-05-21 andrea commenta:
in qualita' di praticante sono pienamente d'accordo con tutto quanto e' stato detto dal maestro alessandro che stimo come persona e come insegnante...poche parole e tanti fatti e soprattutto dimostrabili sul campo..

In data 2010-05-26 Angelo commenta:
è poco tempo che pratico bjj in una filiale del bbj di bolzano ,nn avevo mai visto nulla del genere...è semplicemente strepitoso sia per difendersi che per puro divertimento,spero solo che diventi ancora + conosciuto perchè a chi lo pratica gli si apre un mondo.

In data 2010-06-14 Mauro commenta:
Frequento la palestra del karate club laives dove siamo affiliati con la palestra di Alessandro, è una persona molto intelligente e preparata è veramente "forte" e sopratutto con il bjj ci si diverte oltre che imparare

In data 2010-07-01 Aldo commenta:
Conosco Alessandro fin dai suoi primi passi sul tatami del Jigoro Kano, l'ho visto crescere come atleta e come insegnante. E soprattutto come uomo.
E' bellissima la sua testimonianza: diciamo che era già scritta nel suo DNA.