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Breve intervista a Alessandro Trolese della palestra Shin Yama Arashi Pontedera
Buon giorno M° Alessandro Trolese, grazie per averci concesso una breve intervista. 100ma.it: - Dove nasce la sua passione per le arti marziali e cosa ha spinto a dedicarsi al "Karate"? Alessandro Trolese: "Sono stato sempre appassionato, fin da bambino, delle arti marziali, anche se ho cominciato a praticare molto più tardi, spinto dalla voglia di approfondire le mie conoscenze" 100ma.it: - La sua più grande soddisfazione legata alle arti marziali? Alessandro Trolese: "Ho avuto molte soddisfazioni, non saprei qual'è la più grande. Sicuramente mi fa molto piacere il sorriso dei miei piccoli allievi" 100ma.it: - Come è cambiato o come si è evoluto il suo modo di praticare arti marziali nel tempo? Alessandro Trolese: "Sicuramente l'approccio scientifico ha cambiato sia il mio modo di vedere e di praticare le arti marziali. Il supporto tecnologico è stato, inoltre, quello che ha permesso la massima evoluzione della pratica." 100ma.it: - A chi consiglierebbe la pratica delle arti marziali? Alessandro Trolese: "A tutti indistintamente, per ogni sesso ed età, l'importante, però, è conoscere le aspettative del proprio interlocutore al fine di non deluderlo". 100ma.it: - Chi è il suo punto di riferimento? Alessandro Trolese: "Oggi non ho punti di riferimento, semmai vari contatti. Ritengo il M° Paolo Bolaffio, di cui sono stato allievo, il miglior tecnico con cui ho praticato." 100ma.it: - In un caso reale, secondo lei, le sue arti marziali sono efficaci e perché? Alessandro Trolese: "Le arti marziali sono efficaci se la pratica avviene in modo reale; la sportivizzazione della arti marziali è la causa principale dell'inefficacia delle stesse: tutto ciò porta ad un notevole drop-out, soprattutto nei giovani." 100ma.it: - Ha un consiglio da dare a chi pratica Karate o in generale arti marziali? Alessandro Trolese: "Certo, il consiglio è quello di avere una buona dose di costanza nella pratica: solo così si può migliorare"
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