Nan Quan Gong Fu Tradizionale
Il termine Nan Quan può essere tradotto come “pugilato del sud”. La Cina viene tradizionalmente divisa in Nord e Sud dal fiume Chang Jian (Fiume Azzurro). Gli stili nati a nord del fiume sono chiamati Chang Quan (boxe lunga) quelli a sud Nan Quan. Un famoso detto cinese recita “Nan Quan Bei Tui” (pugni al sud e calci al nord) per individuare i fattori caratterizzanti dei due sistemi. Per cui avremo fondamentalmente uno studio della lunga distanza nel Chang Quan e della distanza ravvicinata nel Nan Quan. Bisogna precisare che stiamo parlando di un sistema e non di uno stile specifico. Per la precisione, un insieme di stili. Infatti nel Nan Quan, sono annoverati stili tradizionali come: Hung Gar Kuen, Wing Chun, Choy Lay Fut, Kejia Quan, Hei Hu Quan, Wu Zu Quan, ecc. Questo sistema è  basato su posizioni  stabili e basse dalle quali si sviluppa l' energia  necessaria (Qi) per ottenere  potenti movimenti di braccia. Ci sono pochi calci nel Nan Quan e principalmente ad altezza medio bassa, ma le combinazioni di braccia vengono usate per coprire tutte le angolazioni di attacco e di difesa. I concetti di attacco e difesa arrivano a coincidere  ed il lavoro di condizionamento ricopre un ruolo fondamentale tanto che i bloccaggi vengono effettuati in maniera così aggressiva da costituire essi stessi un attacco. Benché le posizioni siano basse e stabili, è richiesto un alto livello di mobilità e velocità. I movimenti sono potenti e aggressivi come quelli di una tigre. Nel Nan Quan, inoltre, è presente il concetto di urlo (fa sheng), che aiuta a generare potenza attraverso una potente espirazione forzata data dal grido canalizzando l'energia nel punto di impatto del colpo.

Il Nan Quan è un sistema recente e si divide in tradizionale e moderno. Nel tradizionale pur con i dovuti adattamenti, si mantiene una connotazione applicativa e concreta tipica dello stile di riferimento. Nel moderno, invece, viene espressa e valorizzata maggiormente la spettacolarità e l'abilità del praticante.

L'allenamento prevede lo studio delle forme (tao lu) di Scuola sia a mani nude che con le armi. Particolare attenzione viene assegnata al combattimento libero (SanDa o SanShou) che ogni praticante del sistema tradizionale deve sostenere. La preparazione atletica ricopre un ruolo fondamentale, in quanto le sessioni di allenamento sono molto dure. Quindi si lavora molto sullo stretching, velocità e resistenza fisica. Come in tutte le discipline marziali cinesi, un aspetto rilevante è dato dallo studio del Qin Na. Qin = Afferrare. Na = Controllare. Possiamo tradurre Qin Na dunque con l'afferrare e controllare qualcosa. Oltre alle tecniche di presa, che ne suggeriscono il nome, l'arte del Qin Na comprende anche tecniche di pressione e percussione. Mentre le tecniche di presa sono gli elementi fondamentali di quest'arte, le tecniche di pressione e di percussione ne costituiscono la parte avanzata. Le prese del Qin Na controllano e bloccano le giunture o i muscoli dell'avversario, in maniera che non possa muoversi, neutralizzando la sua capacità nel combattimento. Le tecniche di pressione sono invece usate per intorpidire gli arti dell'avversario, per procurargli la perdita della coscienza o, eventualmente, per ucciderlo. Queste tecniche sono usate frequentemente anche sulle terminazioni nervose, per provocare estremo dolore e lo svenimento.

 
PRINCIPALI ARMI STUDIATE


Le armi studiate variano in tipologia e numero,  da scuola a scuola, le più diffuse sono: il Nán Gùn (bastone del sud), il Dāo (sciabola), lo Shuāng Jié Gùn (nunchaku) ed il Jiàn (spada dritta)

 

Armi Nan Quan Gong Fu

 

Sifu Alfonso Grassi - A.S.D.C. Arti Marziali Salerno