La storia del Mon club inizia negli anni 70 (atto costitutivo datato 1979)

Sin dalle origini, il Mon club si occupò di "arti marziali", termine troppo generico ed impreciso ma che ben delinea il livello e gli scopi di quei tempi. Il Judo ebbe alterne vicende con un boom di iscritti nei primi anni 80; primo insegnate fu Paolo Castanò, valido ma privo di qualifiche federali, cosa che costrinse il settore judo ad affiliarsi esclusivamente presso un Ente di Promozione Sportiva: il Centro Sportivo Nazionale Libertas. Negli anni ottanta Castanò fu sostituito con Fabio Testa, valente atleta ed in possesso delle necessarie qualifiche tecniche. A lui si deve la rinascita, o meglio la nascita judoistica del Mon club con la prima affiliazione alla Federazione Italiana (allora FILPJK). Per la prima volta, tesserati mon club poterono confrontarsi con realtà serie, con atleti e tecnici preparati. Ed infatti in quegli anni si ebbero i primi allori... Purtroppo Testa dovette rinunciare all'insegnamento ed il judo di Appiano tornò nel limbo e nella mediocrità degli esordi. Fu la volta di Paolo Levi che, pur essendo un ottimo atleta (2° Campionati Italiani Assoluti), non continuò il percorso intrapreso da Testa. Casualmente arrivò Paolo Piacenti che, chiamato per alcune sostituzioni, sebbene già in possesso delle necessarie qualifiche tecniche, si ritrovò ad insegnare judo senza averlo programmato... A lui si deve la rinascita del judo ad Appiano Gentile. Partendo con poco meno di una dozzina di ragazzini inesperti e con una quarantina di tatami rattoppati, riuscì a riportare la società ad un numero sufficiente di iscritti per ritentare l'avventura federale: dal 1° gennaio 2004 la Polisportiva Mon club è tornata a far parte della Federazione Italiana (ora FIJLKAM).

Il 2007 segna un'ulteriore svolta del Mon club. La Presidenza viene assunta da Piacenti, con tutti gli oneri connessi: l'avviamento, l'affitto, la riqualifica degli immobili e degli insegnanti, la gestione burocratica ed amministrativa, l'ampliamento. Un processo lungo e difficile che speriamo darà i suoi frutti.