Sambo, arte marziale russa

Il sambo è un'arte marziale di origine russa, sviluppata negli anni 20 dall'esercito sovietico per migliorare la capacità di combattimento nel corpo a corpo dei propri soldati. La parola sambo in se deriva da Samozaščita Bez Oružija, ossia "difesa personale senza armi".

I primi pionieri di questo nuovo metodo di difesa personale e combattimento furono Viktor Spiridonov e Vasili Oshchepkov, incaricati di sviluppare un nuovo sistema che racchiudesse le tecniche più efficaci da poter insegnare alle reculte dell'Armata Rossa e della polizia segreta, derivato da diversi stili orientali (Judo) e da metodi di combattimento dei popoli locali (che vantavano secoli di esperienza nel combattimento).

Dopo la sua recente diffusione ed apertura a tutta la popolazione (di fatto inizialmente vigeva un velo di segretezza), il sambo si suddivise in due categorie: Sambo Sport e Sambo Combat.

Il Sambo ha un ricco bagaglio tecnico, per il combattimento ravvicinato od a distanza, con sollevamenti e proiezioni, prese dolorose, leve articolari ai gomiti, ai polsi, alle spalle, alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie, nonché tecniche di controllo a terra e di soffocamento.

L'abbigliamento consiste in una giacca (kurtka) simile a quella usata nel judo, molto resistente e chiusa da una cintura, calzoncini corti e scarpe (sambofki). Giacca, shorts e cintura devono essere dello stesso colore: rosso o blu.

Presentazione del Sambo - Fedor Emilianenko